La pressoterapia naturale

La pressoterapia è una metodica che tutti ormai conoscono da oltre 20 anni.
Proprio per questo motivo si dà per scontato che le apparecchiature devono essere progettate e realizzate in un certo modo,  sempre più alla ricerca di una veste estetica accattivante, tale da dare l’impressione di modernità, di novità tecnologica e di complessità legate a computerizzazione, chiavi elettroniche, etc….I criteri di scelta, spesse volte, si basano sul confronto serrato di caratteristiche sempre più fantasiose, basate più su una tecnologia appariscente che su una buona conoscenza del problema da affrontare  e sulla capacità dell’operatore di comprendere se quella particolare apparecchiatura è in grado o meno di affrontarlo.

Una semplice domanda pone il problema: quando viene presentata una apparecchiatura, chi la propone perde tempo a descrivere ad esempio come sono fatti i gambali o i bracciali o una fascia addominale, spiegando il perché delle soluzioni proposte ?

Oppure tutta la descrizione si basa sull’evidenziazione di programmi fantasmagorici, personalizzabili tramite computerizzazione interna, chiavi esclusive, parametri variabili e chi più ne ha più ne metta!Quale è l’elemento che va a contatto diretto con la persone da trattare e che deve trasmettere la pressione ed eseguire il massaggio ?E’ chiaramente il terminale (gambale, bracciale, fascia addominale) ed allora perché non dedicare ad esso maggiore attenzione e capire le differenze tra un prodotto e l’altro ?Ora riflettiamo su una cosa:Quando una persona va in farmacia e chiede un farmaco, di che cosa si preoccupa: della bellezza della scatola che lo contiene, dei colori vivaci, ecc… oppure del contenuto e dell’idoneità del farmaco a risolvere il problema ?

Così pure ,se andiamo dal medico, valutiamo l’arredamento dello studio, o la capacità del medico a risolvere i nostri problemi ?

Tutte queste cose possono sembrare scontate, ma in realtà non lo sono, perché evidenziano un problema che viene fuori solo se riflettiamo un attimo: quali sono i criteri con cui scegliamo un qualsiasi prodotto che pensiamo possa servirci ?

      Di alcune cose, sicuramente abbiamo esperienza e competenza, ma di altre dobbiamo accontentarci dei consigli di chi le vende,senza mai approfondire, con il rischio di utilizzare successivamente male  il prodotto acquistato. 

 Bene, non volendo ricadere anche noi in queste modalità operative e commerciali proviamo, se volete seguirci in questo percorso, a spiegare semplicemente i problemi che la pressoterapia affronta ed il modo in cui dovrebbero essere concepiti gli apparecchi. Sta poi a voi giudicare se questo percorso è stato utile e se le apparecchiature proposte possono soddisfare le vostre esigenze e capire infine perché chiamiamo “naturale” la nostra pressoterapia.
Essenzialmente ritenzione idrica, edema e cellulite.
Vediamo di conoscerli bene, lungo le loro linee essenziali per capire quale presso terapia è più efficace per combatterli.

La ritenzione idrica

E’ un disturbo molto diffuso tra la popolazione, in particolar modo quella femminile ed in Italia interessa circa il 30% delle donne.
La causa può essere dovuta ad alcune patologie, come la disfunzione cardiaca o renale, l’infiammazione, od una forma allergica, ma più spesso è causata da uno stile di vita sbagliato e da una alimentazione scorretta.

La “ritenzione idrica” è la tendenza dell’organismo a trattenere liquidi, questi si accumulano maggiormente nelle zone già predisposte all’accumulo di grassi come le cosce, i glutei e l’addome.

In medicina questo accumulo anomalo di liquidi viene definito “edema”, l’edema è una condizione di metabolismo alterato, dove a causa di un cattivo funzionamento del sistema venoso e linfatico, questi liquidi che ristagnano, ricchi di tossine, vanno ad alterare un metabolismo cellulare già sofferente per un ridotto apporto di ossigeno e nutrienti.

Proprio per la sua notevole diffusione la ritenzione idrica è un problema molto sentito ma spesso sopravvalutato. Molte donne infatti attribuiscono erroneamente alla ritenzione il proprio sovrappeso ignorando che, in assenza di patologie importanti, il contributo della ritenzione idrica sull’aumento di peso è tutto sommato marginale. E’ invece vero il discorso contrario; è cioè il sovrappeso a rallentare la diurisi e favorire la ritenzione idrica.

L’edema

dal greco (οίδημα, gonfiore) è quindi un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell’organismo.
Può interessare una zona circoscritta, come ad esempio una gamba, oppure può essere generalizzato, quando si manifesta in tutto l’organismo. In questo caso, prima che l’edema sia clinicamente evidente, devono accumularsi diversi litri di liquido; per questo motivo l’aumento di peso precede generalmente le altre manifestazioni dell’edema. Quando l’edema interessa tutti i distretti corporei si parla di anasarca.

Per  capirne correttamente le cause dobbiamo prendere in considerazione la generazione di fluido interstiziale: essa  è descritta dall’equazione di Starling che descrive la relazione tra  pressione osmotica e pressione idrostatica, pressioni che agiscono in direzioni opposte lungo le pareti semipermeabili dei  capillari.

Nell’organismo sano la pressione idrostatica, che tende a determinare la fuoriuscita di liquidi dai capillari, è pressoché bilanciata dalla pressione colloido-osmotica, che si esercita in direzione opposta. Quella minima fuoriuscita di liquidi nello spazio interstiziale viene drenata dai vasi linfatici, che la reimmettono nel circolo venoso attraverso il dotto toracico che sbocca nella giunzione tra la vena succlavia e la vena giugulare interna. Quando la pressione idrostatica non è più bilanciata dalla pressione colloido-osmotica si verifica un’ostruzione linfatica, aumenta la permeabilità vascolare e si verifica un accumulo di liquido negli interstizi che, se non risolto, provoca l’edema.
La cellulite è una conseguenza dell’edema.
Si tratta di un alterazione dei tessuti cutanei, generalmente distinta in tre fasi di sviluppo, relativi alla serietà e alla formazione del problema. La prima fase è quella edematosa, caratterizzata da un ristagno dei liquidi che provoca una lieve ondulazione dell’epidermide e pesantezza alle gambe o ai piedi. La seconda fase è quella fibrosa, in cui la pelle assume l’aspetto a buccia d’arancia, cioè con avvallamenti e “buchi”,  i tessuti iniziano a perdere compattezza e tonicità. La terza fase è quello sclerotica, con una deformazione notevole della pelle, che perde anche elasticità, mentre il tessuto circostante (connettivo) appare flaccido, è male irrorato dal sangue, freddo al tatto e fa male quando si preme.


La microcircolazione sanguigna viene compromessa e finisce con l’ingolfarsi e far soffrire il tessuto adiposo sottocutaneo; la pelle allora “si ribella” e manifesta con questo tipo di inestetismo. Il disturbo non si risolve nell’aspetto a buccia d’arancia della pelle, anzi, questo inestetismo è solo il campanello d’allarme di un danno al microcircolo più o meno serio.



Definita col termine di “pannicolopatia-edemato-fibro-sclerotica” è considerata un inestetismo che colpisce circa l’80-90% dei soggetti di sesso femminile.Si evidenzia soprattutto in alcune regioni del corpo (cosce, glutei e fianchi), particolarmente sensibili all’azione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni) che tendono a far ritenere liquidi e accumulare grasso. Si instaura nell’ipoderma, tessuto prevalentemente adiposo posto al disotto dello strato più superficiale della cute (derma).

Le cellule adipose aumentano di volume e trattengono liquidi mentre il metabolismo tra gli spazi intercellulari (microcircolazione sanguigna e linfatica periferica) procede con difficoltà. Il mancato drenaggio dei liquidi determina quindi una stasi idrica e un processo infiammatorio locale.

Le alterazioni possono essere di vario grado, fino a rotture e lacerazioni delle membrane cellulari. I grassi (trigliceridi) fuoriescono e si insinuano tra le cellule e i tessuti fino a formare una massa compatta che altera completamente la struttura e il metabolismo dei tessuti coinvolti (lipodistrofia). La compressione a cui è soggetto il connettivo si ripercuote sui vasi sanguigni (blocco del metabolismo e abbassamento della temperatura locale) e sulle terminazioni nervose (dolore).

A seconda della gravità del disturbo, si distinguono tre tipi di cellulite: cellulite compatta, flaccida o edematosa. La cellulite compatta colpisce di preferenza soggetti in buona condizione fisica e con una muscolatura tonica e spesso si tratta di una semplice ritenzione idrica dovuta a perdita di liquidi a causa dello sforzo fisico; la cellulite flaccida si manifesta specialmente in persone di mezza età, che hanno un tessuto ipotonico; la cellulite edematosa, infine, si manifesta in associazione a quella compatta, di preferenza sulle gambe, e rappresenta la conseguenza abbastanza comune di patologie circolatorie. Il disturbo può passare da semplice ritenzione a lesioni manifeste anche permanenti (sclerosi), che si presentano con nodosità dure e dolenti sottocutanee. Le cause sono molteplici e possono essere legate a fattori costituzionali, ormonali, vascolari. L’abuso di alcol e il fumo non migliorano di certo la situazione.

CARATTERISTICHE DELL’APPARECCHIO

Se abbiamo chiari i meccanismi di formazione della ritenzione idrica, dell’edema e della cellulite, abbiamo anche sicuramente una idea di come combatterli concretamente.
Perché  diciamo concretamente ?
Perché  esiste un modo molto più diffuso di affrontarli: quello a “chiacchiere” !!

Provate ad applicare quelle descrizioni fantasiose e fantasmagoriche di apparecchi ai problemi sopra descritti. Pensate, ora che lo conoscete e vi avete fatto mente locale,  che quelle caratteristiche risolvono il problema ?
Noi pensiamo di no e proviamo a descrivere il modo in cui funzionano i nostri apparecchi, quelli naturali.


Un sistema naturale è quello che interviene sul problema per risolverlo senza crearne altri ed è anche un sistema che nasce proprio sulla conoscenza specifica di ciò che deve combattere.

Cosa deve fare allora una pressoterapia ? Deve rimettere in moto il meccanismo naturale, che non è più ben funzionante, deve muovere i fluidi nelle loro direzioni fisiologiche, secondo il percorso che deve essere seguito come meccanismo naturale.

Immaginiamo che siano le nostre mani ad eseguire un compito simile: se abbiamo capito il problema e lo immaginiamo nella nostra mente, sappiamo anche cosa fare !

Bene, la stessa cosa deve essere eseguita da una apparecchiatura di pressoterapia naturale: muovere i fluidi ed i liquidi che ristagnano e che quindi sono la causa della ritenzione, dell’edema e poi della cellulite, in modo tale che riprendono il loro percorso naturale e contemporaneamente “normalizzare le pressioni dentro e fuori la cellula. Che significa “normalizzare” ?

Significa far riprendere loro i valori giusti al fine di evitare il riaccumolo dei liquidi: così facendo si esegue un trattamento terapeutico, ma anche un’azione preventiva e  realmente efficace.

La direzione della spinta deve essere dalla periferia dell’arto alla radice dell’arto stesso, perché questa è la direzione dei liquidi che vogliamo drenare.

Queste spinta deve essere la più continua possibile così non lasciamo indietro residui e non creiamo alcuna possibilità di stasi dei liquidi stessi.

L’azione compressiva deve essere la più omogenea possibile per non creare alcuna discontinuità come un massaggio perfettamente eseguito da una mano esperta.

Queste sono le caratteristiche di una pressoterapia “naturale”

Ciclo sequenziale con azione compressiva che parte dall’ estremità dell’arto (piede o mano) e via via si sviluppa verso la radice dell’arto stesso (anca e spalla). Tutte le sezioni in cui è diviso il terminale (bracciale o gambale) rimangono in pressione fintanto che anche l’ultima ha raggiunto la pressione desiderata: a questo punto avviene lo svuotamento di tutti i settori, per permettere al ciclo di ricominciare.

Tutte le sezioni (sacche pneumatiche) interne ai terminali devono essere parzialmente sovrapposte per dare la massima continuità all’azione compressiva senza lasciare alcuno spazio tra una sezione e l’altra.

La pressione in tutte le sezioni man mano che si gonfiano deve essere la stessa, al fine di evitare qualsiasi discontinuità ed essere esclusivamente progressiva per creare una spinta perfetta nella direzione voluta.

Un apparecchio con tali caratteristiche è NATURALE.



Il consiglio più semplice che vi possiamo dare è solo questo: provatelo e confrontatelo con qualsiasi altra apparecchiatura di pressoterapia che volete!!
La sua azione naturale si rivela nella piacevolezza delle sensazioni provate durante la terapia: un massaggio estremamente gradevole e diverso da  tutte le azioni compressive svolte da altri apparecchi
Sta a Voi trarre le conseguenze, sta a Voi decidere. Noi possiamo dare  informazioni ed esperienza, ma la scelta è solo Vostra!!

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